Gru che solleva e scarica della frutta.

Il succo d’arancia di fanta aranciata

Scopri come funziona la filiera agricola delle arance con cui produciamo Fanta, interamente e orgogliosamente italiana.

Siamo molto fieri di poter affermare che le nostre bevande vengono prodotte con materie prime reperite sul territorio nazionale. Fanta Aranciata ne è un esempio: è preparata con 100% di succo di arance italiane.

Ogni stagione, The Coca‑Cola Company avvia contratti di acquisto di succo con i fornitori italiani. Negli anni, il succo di arancia è stato acquistato sia da fornitori siciliani sia calabresi, anche se la maggior parte del succo è sempre stata acquistata da fornitori siciliani, con un volume annuo minimo dalla Calabria.

Dal 2013, anno di chiusura dell’unico impianto calabrese, collocato a Rosarno, con cui l’azienda aveva contatti commerciali, acquistiamo il concentrato per i nostri prodotti solo da fornitori siciliani (Agrumi Gel S.r.l, Citrofood S.r.l., Ortogel S.p.a, Fratelli Branca S.r.l. and Agrumaria Corleone S.p.A.).

I rapporti commerciali di Coca‑Cola con la Calabria sono terminati con la chiusura degli impianti di trasformazione da parte dei fornitori. Non si sono interrotti del tutto, invece, i rapporti con il territorio, nel quale The Coca‑Cola Foundation ha supportato il progetto ‘Rosarno. Terra d’integrazione e legalità’.Il progetto ha dato vita a un centro di servizi polifunzionale permanente dedicato ai migranti e aperto anche ai residenti di Rosarno, per rispondere alle specifiche esigenze dei braccianti agricoli dell’area, ha permesso l’attivazione di unità di prossimità mobili per promuovere il progetto e favorire un percorso di informazione sui diritti esigibili, la salute e il lavoro, ha sostenuto percorsi di formazione per operatori dell’accoglienza.

Il supporto a questo progetto è legato alla volontà di restituire qualcosa alle comunità in cui operiamo a livello locale.

Non abbiamo mai tenuto nascosti i nomi delle aziende dalle quali ci approvvigioniamo in Italia: il rapporto #FilieraSporca del 2015, condotto dalle associazioni terrelibere.org, Terra!Onlus e daSud, ha lodato a suo tempo Coca‑Cola Italia per essere l’unica multinazionale ad aver rivelato pubblicamente l’elenco dei suoi fornitori, costituendo di fatto un importante precedente.

Come azienda, a livello nazionale e globale, incoraggiamo il rispetto dei diritti umani e delle buone pratiche sul luogo di lavoro in tutta l’intera catena di approvvigionamento. Anche se il nostro obbligo di revisione è solo nei confronti dei fornitori diretti, cioè le aziende che si occupano della trasformazione del succo di arancia, tutti i fornitori di succo devono necessariamente avere dichiarazioni da parte dei consorzi che li riforniscono, che attestino la conformità alle leggi italiane in materia di diritto del lavoro.

In tutto il mondo, ci preoccupiamo di assicurare che i lavoratori vengano trattati in modo responsabile: non è possibile controllare ogni consorzio o agricoltore indipendente, ma conduciamo costanti verifiche sulle nostre attività e su quelle dei nostri fornitori affinché rispettino le nostre policy in questo ambito.

Ci aspettiamo pertanto che i nostri fornitori adottino e sviluppino processi interni che assicurino il totale rispetto dei nostri Principi Guida Aziendali, quindi anche nella gestione dei produttori. I nostri principi guida sono allineati alla policy sui diritti umani che rispettiamo e sosteniamo nel rispetto delle comunità in cui operiamo.